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Istat: il mercato del lavoro nel terzo trimestre dell’anno

L’emergenza sanitaria continua a influenzare le dinamiche del mercato del lavoro. Nel terzo trimestre 2020 si assiste però a un forte recupero congiunturale dei livelli di attività economica. Secondo i dati divulgati dall’Istat, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, pur risultando ancora inferiore ai livelli registrati nello stesso periodo del 2019 (-5,9%) registra una ripresa del +21,0% rispetto al trimestre precedente. Dopo la consistente contrazione della prima metà dell’anno il Pil mostra invece una crescita congiunturale del 15,9%, e un calo tendenziale del 5%.

Il tasso di occupazione sale al 57,9%

Dal lato dell’offerta di lavoro il numero di occupati torna a crescere in termini congiunturali (+56mila, +0,2%), per effetto di un aumento dei dipendenti più consistente del calo degli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,2 punti rispetto al secondo trimestre), con il Mezzogiorno che registra la crescita più marcata (+0,6%). Rispetto al terzo trimestre 2019, il numero di occupati è però inferiore di 622 mila unità (-2,6% in un anno): diminuiscono soprattutto i dipendenti a termine (-449 mila, -14,1%), continuano a diminuire gli indipendenti (-218 mila, -4,1%), mentre aumentano lievemente i dipendenti a tempo indeterminato. Il calo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale, tra i quali l’incidenza del part time involontario si attesta al 66,4%.

Aumentano le ore lavorate

Dal lato delle imprese la ripresa dei ritmi produttivi nei mesi estivi ha determinato un generale miglioramento della domanda di lavoro, con un recupero delle posizioni lavorative dipendenti su base congiunturale pari a +2,2% e un deciso rallentamento della caduta in termini tendenziali, che in questo trimestre si attesta a -1,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Tale recupero si associa al marcato aumento delle ore lavorate per dipendente, pari a 29,1% su base congiunturale, e a un significativo contenimento della diminuzione tendenziale, pari a -4,8%.

In termini congiunturali diminuisce il costo del lavoro

Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione tendenziale positiva, decisamente inferiore a quelle del trimestre precedente, pari a 80,9 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta dello 0,2% su base congiunturale e diminuisce dello 0,3% su base annua. Si osserva infine, in termini congiunturali, un decremento del costo del lavoro pari a -4,8%, dovuto alla diminuzione sia delle retribuzioni (-5,0%) sia degli oneri sociali del (-4,2%). In termini tendenziali il costo del lavoro registra un aumento dell’1%, con una variazione positiva dello 0,9% per le retribuzioni e dell’1,2% per gli oneri.