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Italia campionessa di eco investimenti: nel 2019 sono 300mila le imprese coinvolte

Le imprese italiane si stanno muovendo sempre più, e sempre meglio, in direzione della sostenibilità. Economia circolare, riciclo, attenzione green sono tutte parole che nell’imprenditoria di casa nostra non restano vuote, ma che anzi si caricano di fatti e concretezza. La conferma di questa tendenza già in atto arriva dai numeri: nel 2019 la quota di imprese tricolore attive negli eco investimenti ha raggiunto il 21,5%, pari a un valore assoluto di quasi 300.000 imprese (una quota superiore del +7,2% rispetto al 2011). I dati sono emersi da Greenitaly 2019, decimo rapporto della Fondazione Symbola e di Unioncamere, promosso in collaborazione con Conai, Ecopneus e Novamont, con la partnership di Fondazione Cariplo, Si.Camera, Ecocerved e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Un impresa su tre si sviluppa in ottica green

Dai numeri ai fatti: le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito in prodotti e tecnologie verdi nel periodo 2015-2018 o prevedono di farlo entro la fine del 2019 sono 432.000. Questa quota rappresenta quasi un’impresa italiana su tre, il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. Nel comparto del manufatturiero questa tendenza è ancora più rilevante e arriva a quota 35,8%. Una cifra davvero importante e soprattutto in continua ascesa.

L’Italia più avanti rispetto ad altri Paesi europei

“A differenza del Manifesto dei 181 manager americani, il nostro Manifesto di Assisi – ha dichiarato ad Askanews il presidente di Symbola, Ermete Realacci, parlando del documento che sarà presentato il 24 gennaio 2020 – racconta un Paese che già c’è, un punto di forza per il futuro. Noi per esempio sull’economia circolare siamo molto più avanti della Germania con il 79% di rifiuti totali avviati al riciclo, contro il 55% della Francia, il 49% del Regno Unito e il 43% della Germania. È un’Italia che fa l’Italia, che non perde la propria anima, è insieme innovativa e in grado di affrontare le sfide del futuro senza lasciare indietro nessuno. Inoltre è una partita fondamentale per l’Europa”.

“Finalmente – ha osservato il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi – i numeri sono incontestabili e dicono che l’impresa non è quel modello mordi e fuggi che si vuole far passare quando si parla di nuove Iri. La sostenibilità oggi viene dal basso, la fanno le imprese, anche perché sono obbligate, ma questa è realtà”.