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Le 5 parole nuove per sognare di viaggiare al tempo della pandemia

Se la lingua è in costante evoluzione la situazione pandemica ha creato neologismi e nuovi trend linguistici legati al tema del viaggio. Dall’adattogeno Workation a Fernweh, il termine tedesco per la ‘nostalgia di paesi lontani’, Babbel, insieme alla piattaforma PiratinViaggio, ha stilato un glossario di termini e hashtag relativi ai viaggi. Primo fra tutti l’inglese #staycation, uno degli hashtag più usati per descrivere le vacanze nel 2020 sui social. Dall’unione di stay (rimanere a casa) e vacation (vacanza), staycation significa infatti trascorrere le vacanze facendo i turisti nella propria città e dintorni, riscoprendone la bellezza.

Urlaub auf Balkonien, Travel shaming, Workation

L’espressione tedesca Urlaub (vacanza) auf Balkonien (in balcone) è l’equivalente tedesco di staycation. Viene utilizzata per indicare in senso ironico il balcone di casa come meta di vacanza immaginaria. L’inglese Travel shaming fa invece riferimento a quando chi pubblica foto e video delle vacanze sui social riceve commenti negativi. Se poi lo smart working rende possibile unire vacanza e lavoro, workation (abbreviazione di work on vacation) significa lavorare da remoto in luoghi di villeggiatura, e aspettare fino a dopo l’orario di lavoro o il fine settimana per le attività turistiche. E se quasi la metà degli intervistati vuole in futuro abbinare vacanza e lavoro, a questo è contrario il 55%: tenere lavoro e vacanze separate aiuterebbe a godersi di più quest’ ultime.

South working e sea working

Nel 2020 molti meridionali che per lavoro vivono nel Nord Italia sono tornati temporaneamente al Sud, un fenomeno ben descritto dalla nuova espressione anglosassone, ma in realtà tutta italiana, South working. Sea working, invece, si riferisce a un concorso grazie al quale i vincitori hanno avuto la possibilità di lavorare 10 giorni su una barca nel mare della Puglia. Se il lavoro da remoto diventasse la norma, molti italiani, ma non solo, potrebbero considerare l’idea di vivere con un clima più mite e vicino al mare, magari per poter fare un bagno in mare in pausa pranzo.

Fernweh, o il desiderio di viaggiare

Dopo un anno segnato dalle tante limitazioni che hanno reso difficile viaggiare, la voglia di vedere il mondo e di conoscere nuove culture è ancora più forte. Questo sentimento è ben descritto da un termine di origine tedesca, Fernweh, reso in lingua italiana come “nostalgia di paesi lontani”, una nostalgia di fondo per il viaggio o l’altrove. Fernweh è l’esatto opposto di Heimweh, che significa “nostalgia di casa”. Infatti mentre Heim significa “casa” (nel senso di luogo degli affetti), Fern significa “lontano”. Weh invece si traduce in italiano con “dolore” o “sofferenza”. Fernweh quindi, come wanderlust, è il desiderio di viaggiare, di lasciare la vita di tutti i giorni e di vedere il mondo.