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Il mercato dei mutui nel 2020, +2,8% di richieste

Nel 2020 il mercato dei mutui immobiliari registra una crescita delle richieste del +2,8%. Una crescita spinta dal boom delle surroghe e da tassi di interesse estremamente appetibili, che hanno stimolato le famiglie a rinegoziare anche i contratti stipulati di recente. È quanto emerge dal Barometro di CRIF, ovvero l’analisi sul patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF.

“Il risultato conferma la solidità del comparto, nonostante l’andamento negativo del credito alle famiglie nel suo complesso – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF – fortemente condizionato dall’emergenza pandemica e dalle restrizioni fisiche imposte con i lockdown”.

Soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul bilancio familiare

Nel complesso, l’importo dei mutui richiesti negli ultimi anni è costantemente cresciuto, facendo segnare nel 2020 il picco degli ultimi 10 anni. Segnali incoraggianti per il comparto arrivano anche dall’andamento dell’importo medio richiesto, che seppur condizionato dall’elevata incidenza dei mutui di sostituzione, si è attestato a 133.577 euro, in crescita del +2,0% rispetto all’anno precedente, quando era fermo a 130.976 euro. Quanto agli importi, quasi i 3/4 delle richieste presenta un’entità sotto i 150.000 euro, a conferma della propensione delle famiglie a orientarsi verso soluzioni in grado di pesare il meno possibile sul bilancio familiare.

Distribuzione per fascia di importo, durata ed età

La distribuzione per fasce di importo nel 2020 è rimasta pressoché stabile rispetto all’anno precedente, con una lieve contrazione delle richieste nella classe inferiore ai 75.000 euro (22,6% contro il 24% del 2019), compensata da una equivalente crescita nella classe tra 150.000 e 300.000 euro. Anche la durata delle richieste conferma la propensione delle famiglie a spalmare il piano di rimborso su un arco temporale di lungo periodo: nel 2020, infatti, oltre il 76% delle richieste di mutuo si è caratterizzato per una durata superiore ai 15 anni. Per quanto riguarda la distribuzione delle interrogazioni in relazione all’età del richiedente emerge uno scenario in linea con quello dell’anno precedente, con al primo posto la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni (33,8% del totale).

Nel 2021 un progressivo recupero delle richieste

Sulla base di un’analisi previsionale prodotta da CRIF e SDA Bocconi, in assenza di ulteriori shock, causati ad esempio da una terza ondata di contagi, per il 2021 ci si aspetta un progressivo recupero delle richieste di mutui, con una variazione positiva tra il +11% e il +26%, con un picco negativo del -5% in caso di scenario meno favorevole.

“Seppur con una partenza lenta, le previsioni per il 2021 vedono una crescita del ricorso al credito immobiliare da parte delle famiglie – aggiunge Capecchi – favorita dall’auspicato miglioramento dello scenario economico e dalla crescente propensione a valutare l’acquisto di abitazioni più confortevoli in virtù delle nuove esigenze abitative emerse durante i periodi di restrizione che hanno obbligato gli italiani a restare in casa”.