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Il clima cambia, e modifica l’entità delle alluvioni in Europa

I fiumi che inondano le pianure alluvionali causano danni enormi in tutto il mondo, stimati in oltre 100 miliardi di dollari all’anno. La relazione tra cambiamenti climatici e gravità delle piene fluviali finora però non era stata accertata, e a livello globale sembra non esistano tendenze coerenti. Ma un progetto di ricerca internazionale guidato dalla Vienna University of Technology per la prima volta ha dimostrato che su scala europea questa tendenza è reale. Lo studio dimostra infatti che i mutamenti nell’entità delle piene alluvionali osservate negli ultimi decenni possono essere attribuiti ai cambiamenti climatici.

Uno studio basato su dati rilevati negli ultimi 50 anni in tutta Europa

Il professor Günter Blöschl della Vienna University of Technology, esperto di piene fluviali, ha diretto un studio internazionale in cui sono stati coinvolti 35 gruppi di ricerca europei, tra i quali l’Università di Padova e il Politecnico di Torino. Lo studio ha analizzato i dati provenienti da 3738 stazioni di misura di portate fluviali in tutta Europa per il periodo dal 1960 al 2010.

“Un’atmosfera più calda può immagazzinare più acqua – spiega Günter Blöschl -. Tuttavia questo non è l’unico aspetto rilevante del fenomeno”, perché i cambiamenti delle piene sono molto più complessi.

Gli effetti non sono ovunque i medesimi

L’effetto del cambiamento nel clima non è lo stesso ovunque, riporta Askanews. Nell’Europa centrale e nordoccidentale l’entità delle piene è in aumento perché aumentano le precipitazioni e l’umidità del suolo. In Europa meridionale invece livelli di piena tendono a diminuire, poiché i cambiamenti climatici si traducono in una riduzione delle precipitazioni e una maggiore evaporazione dell’acqua dal suolo per l’aumento delle temperature.

Tuttavia, per i piccoli corsi d’acqua le piene potrebbero diventare più severe a causa di una maggiore frequenza di temporali e per effetto della deforestazione.

Anche nell’Europa orientale le piene stanno diminuendo di entità, principalmente a causa delle più elevate temperature, che riducono lo spessore dello strato di neve durante la stagione invernale.

In Italia a rischio i corsi d’acqua più piccoli e quelli urbani

Esistono quindi scenari coerenti, in linea con le previsioni degli impatti del cambiamento climatico. “Questo indica che il cambiamento climatico è già in atto”, afferma Blöschl.

Per quanto riguarda la situazione italiana lo studio evidenzia come l’entità delle alluvioni dei corsi d’acqua di dimensione medio-grande, fatta eccezione per l’arco alpino, risulti in media ridotta negli ultimi 50 anni. Una tendenza però non ancora accertata sui corsi d’acqua di ridotte dimensioni e sui tratti urbani dei corsi d’acqua, ovvero quelli che hanno creato i recenti disastri nel nostro Paese. Per questi ultimi, sensibili a piogge intense di breve durata, ci si aspetta un quadro decisamente più complesso. Soprattutto a causa del trend degli eventi temporaleschi evidenziati dal Politecnico di Torino.