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Le imprese alimentari non risentono della crisi da Covid. Ed è boom dell’online

Se prima della crisi sanitaria il 13% delle imprese alimentari accettava prenotazioni della spesa tramite social network o Whatsapp oggi sono il 31%. Inoltre, se prima della crisi l’11% delle imprese offriva ai consumatori la possibilità di effettuare la spesa online sul proprio sito o tramite posta elettronica, oggi lo fa il 27%. Le imprese alimentari della distribuzione organizzata e della distribuzione al dettaglio sembrano non avere risentito per la crisi Covid, anzi, la metà di queste nel 2020 ha addirittura migliorato il proprio andamento economico. È quanto evidenzia l’indagine dell’Osservatorio 2021 FIDA Confcommercio, da cui emerge anche un vero boom sul lato digitalizzazione, fortemente accelerata dalla pandemia.

Si afferma la vendita digitale e cambiano i comportamenti di acquisto

Sul fronte dei consumatori, poi, la pandemia ha profondamente modificato i comportamenti di acquisto, e in questi mesi si è assistito a un vero e proprio boom sul lato della digitalizzazione. Oggi quasi il 20% acquista prodotti alimentari online almeno una volta al mese, e lo fa principalmente perché in questo modo può fare la spesa a qualsiasi orario, e nel 50% dei casi presso un negozio dove precedentemente non acquistava di persona.  E il progressivo affermarsi della vendita online è stato direttamente proporzionale al cambiamento di comportamento di acquisto da parte dei consumatori, riporta Ansa.

Durante il lockdown solo l’alimentare ha continuato a “funzionare”

“Il dettaglio alimentare ha dimostrato una capacità di adattamento alla pandemia e alle conseguenti nuove richieste dei consumatori, encomiabile”, afferma Donatella Prampolini, presidente Fida e vice presidente di Confcommercio. Se da un lato questo andamento così positivo si può spiegare con il fatto che durante il lockdown praticamente solo il settore alimentare ha continuato a funzionare e a garantire un servizio essenziale, è importante sottolineare che il mondo del dettaglio alimentare ha saputo cogliere le opportunità di sviluppo anche in questo terribile periodo.

Cashback non piace alle imprese: commissioni troppo alte

“Gli imprenditori hanno colto la necessità di nuovi servizi da parte dei clienti e sono stati capaci di colmare in poche settimane in gap infrastrutturale – sottolinea la presidente Fida -. Ma per far crescere il sistema imprenditoriale non servono le lotterie degli scontrini, ma semplificazioni nei processi di cambiamento”. Infatti, per quanto riguarda iniziative come cashback e lotteria degli scontrini, il primo è bocciato senza appello dall’82,1% delle imprese del settore, principalmente a causa delle commissioni per le transazioni troppo elevate. Quanto alla lotteria degli scontrini, solo il 3,2% delle imprese ha visto aumentare le visite da parte dei propri clienti abituali. E solo l’1,2% delle imprese afferma di avere aumentato i propri ricavi grazie a questa iniziativa.