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La qualità della vita nei comuni italiani: Udine in testa, Foggia maglia nera

Emerge dalla 34esima edizione dell’indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore: Udine è la città italiana dove si vive meglio, mentre Foggia (107°) dopo dodici anni veste nuovamente la maglia nera.
È la prima volta che la provincia di Udine conquista il podio tra i territori più vivibili, ed entra nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana.

Roma perde quattro posizioni e scende al 35° posto. Sono, invece, confermati il 2° e il 3° posto, rispettivamente, di Bologna, vincitrice dell’edizione 2022 e sempre in testa nella categoria Demografia, salute e società, e Trento, prima nell’Indice della sportività e di Ecosistema Urbano 2023.

Trieste e Bolzano fuori dalla Top 10

Sotto il podio, la provincia di Aosta (4°), mentre Bergamo, quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia, sale al 5° e conquista il primato per Ambiente e servizi. Firenze, dopo aver occupato il podio nel 2022, quest’anno è 6a, e Modena, 7a.
Si conferma nella Top 10 anche Milano (8°), stabile rispetto allo scorso anno e prima nella categoria Affari e lavoro, mentre Monza e Brianza conquista 14 posizioni (9°) e il primato nella categoria Ricchezza e consumi.

A chiudere la Top 10, Verona, che l’aveva presidiata nel 2020 e nel 2021. Si notano le assenze di Trieste e Bolzano, scese rispettivamente in 12a e 13a posizione.

Non mancano le novità

Anche in questa edizione si concentra nel Mezzogiorno la seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Cagliari al 23° posto.
Non mancano però le novità. Se tra le ultime cinque classificate arrivano anche Siracusa (104°, -14 posizioni) e Napoli (105°, – 7 posizioni) restano sostanzialmente immobili le altre grandi aree metropolitane, quasi incapaci di ripartire dopo la pressione generata da emergenze e shock economici.

Mentre Bologna, Milano e Firenze cercano di non perdere di vista la Top 10 e i loro primati, Venezia è 34a (-12), Torino 36°, e Genova 47a, in calo di 20 posizioni.
È un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle disuguaglianze sul territorio. Pandemia, emergenze climatiche, contesto internazionale aggravato dalle guerre, shock energetico e inflazione hanno esacerbato la distanza tra le città più vivibili e quelle meno.

Tra i 90 indicatori statistici anche l’indice della solitudine

I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, riferisce AGI, di cui 46 aggiornati al 2022 e 36 al 2023, presentano una serie di novità inserite per stare al passo con i cambiamenti sociali: l’indice dei progetti finanziati dal PNRR, l’indice della solitudine, le farmacie, le famiglie con Isee sotto 7mila euro, il gender pay gap, consumo di farmaci contro l’obesità, lavoratori domestici e l’aumento delle temperature.

Dieci gli indici sintetici che aggregano più parametri, da Qualità della vita di giovani, bambini e anziani a Qualità della vita delle donne, da Ecosistema urbano a Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima fino all’ICity Rank sulle città digitali, composto da Amministrazioni digitali e Città aperte.