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Settore farmaceutico, eccellenza italiana guidata dall’innovazione

Il settore farmaceutico italiano può contare su un gruppo di imprese medio-grandi a capitale italiano, le cosiddette Fab13, riuscite a primeggiare grazie a radicati processi di internazionalizzazione, investimenti e innovazione. Con un volume d’affari pari a 14,3 miliardi di euro nel 2022, la volontà di proseguire in una crescita a lungo termine è testimoniata dai tassi di incremento degli investimenti, che ammontano a 3,4 miliardi di euro (+25% vs 2021) con un’incidenza sui ricavi annuali pari al 23,7%. A testimonianza di uno spiccato orientamento alla competitività sui mercati internazionali, il mercato estero rappresenta il 72,6% delle vendite totali. Ma le Fab13 crescono anche a livello globale (+12,6% ricavi) grazie a export (+14,9%), investimenti (+25%) e innovazione (1,6 miliardi di euro nel 2022), confermando l’eccellenza di un’industria che negli anni ha saputo imporsi su scala internazionale. 

Investimenti in R&S: 1,6 miliardi nel 2022

È la fotografia dell’Osservatorio Nomisma su Le Fab13: la farmaceutica a capitale italiano.
Tra gli interventi principali effettuati nel 2022 dalle Fab13 l’Osservatorio registra 1,6 miliardi di euro per sostenere l’attività di R&S, 1,3 miliardi per l’acquisizione di aziende, prodotti e licenze (+50% vs 2021), 250 milioni per miglioramenti infrastrutturali, di efficientamento e ampliamento delle aree produttive, nonché per l’acquisto di attrezzature e macchinari. In particolare, il trend di spesa in R&S mostra un nuovo cambio di passo proprio in concomitanza dell’ultimo triennio. Se l’investimento medio annuo tra il 2010 e il 2019 si attestava a circa 723 milioni di euro, tra il 2020-2022 l’ammontare medio investito ogni anno è quasi raddoppiato a quota 1.404 milioni.

Occupazione: 14.534 addetti di cui il 44% è donna

Nel 2022 le Fab13 hanno impiegato nel mondo 43.736 addetti, di cui 14.534 in Italia, dove il personale viene occupato prevalentemente in attività di R&S e produzione. Il 95% è inquadrato con un contratto a tempo indeterminato e quasi uno su due è donna (44%).
L’importanza del settore farmaceutico all’interno del sistema economico italiano, in particolare delle Fab13, è infatti misurabile in base all’impatto occupazionale diretto, ma anche in base all’effetto indiretto generato sulla rete di fornitura e sui settori che partecipano alla filiera di produzione e commercializzazione del farmaco. 

Effetto indiretto sulla filiera e spinta ai consumi

All’interno dell’industria manifatturiera nazionale, il settore farmaceutico italiano si contraddistingue strutturalmente per una dimensione aziendale superiore rispetto alla media degli altri comparti: il 38,3% delle imprese del farmaco impiega, infatti, oltre 50 addetti, laddove la quota di medie e grandi imprese della manifattura non oltrepassa il 3% del totale. Attraverso l’utilizzo delle Tavole Input Output, che permettono di ricostruire i coefficienti di attivazione, Nomisma ha potuto stimare come l’impatto indiretto sul sistema Paese delle Fab13 valga quasi 21mila addetti, a cui va ad aggiungersi un effetto indotto di altri 24mila occupati, per un totale di quasi 60mila addetti, direttamente o indirettamente impiegati lungo le attività della filiera farmaceutica.