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Riforma della burocrazia, perchè è così importante per gli imprenditori? 

La questione della riforma della burocrazia in Italia è un tema che si trascina fin dall’Unità d’Italia, e da allora sono state introdotte diverse riforme della Pubblica Amministrazione nel paese. La prima e più significativa di queste è stata la riforma Cassese, che ha introdotto i concetti di efficienza ed efficacia. Successivamente, ci sono state le riforme legate al nome di Bassanini, che hanno introdotto la devolution e la sussidiarietà, quest’ultima spesso associata alla privatizzazione del patrimonio pubblico. Queste riforme hanno anche aperto la strada alla riforma del Titolo quinto della Costituzione, creando una confusione e sovrapposizione di competenze tra il centro e la periferia.
In seguito, sono state attuate la riforma Madia e la riforma Brunetta. Tuttavia, nonostante tutti questi sforzi, la burocrazia italiana rimane ancora uno dei principali problemi del paese. Troppo spesso, viene affrontata con approcci complessi e poco efficaci.

Fino a 125 controlli all’anno per le Pmi

Uno studio condotto da Federcontribuenti, che verrà presentato a Roma, ha analizzato alcuni dei gravi problemi che ostacolano la capacità della Pubblica Amministrazione di tenere il passo con la crescente velocità della società civile. In un anno, un’azienda di piccole/medie dimensioni può essere soggetta a ben 125 controlli da parte di 20 enti diversi. Complessivamente, il sistema burocratico italiano è caratterizzato da 136.000 norme e comporta un costo di circa 70 miliardi di euro. E gli imprenditori? Secondo lo studio, nel ‘84% di loro ritiene che la burocrazia sia un ostacolo allo sviluppo economico. Questa situazione è particolarmente preoccupante in vista dell’attuazione dei progetti legati al piano di ripresa, che spesso richiedono un approccio interdisciplinare e innovativo.

I maggiori problemi

Tra i problemi identificati da Federcontribuenti, ci sono il “deep state,” ovvero un insieme di funzionari statali, burocrati di alto livello, capi di Gabinetto e direttori di ministeri, spesso selezionati per cooptazione e con una formazione prevalentemente giuridica. Questi individui sono abituati a cercare di aumentare la loro influenza controllando i processi decisionali e sono esperti nella creazione di strutture giuridiche complesse che richiedono il loro supporto. La loro conoscenza di dettagli legali può essere usata per bloccare o ritardare decisioni, e uno strumento di controllo significativo è la minaccia di abuso di ufficio. Inoltre, la burocrazia italiana è diffusa sul territorio, con numerosi piccoli burocrati che gestiscono i servizi e le pratiche, soprattutto per le PMI, le imprese artigiane e i cittadini. Questa distribuzione spesso porta a procedure eccessivamente complesse, mancanza di informazioni, progetti telematici carenti e problemi con i pagamenti elettronici.